Alta, elegante, rassicurante: Alatri appare così agli occhi del visitatore che la raggiunge. E questa, prima piacevole impressione si accresce quando si cerca di saperne di più, di conoscere meglio la città. Allora, Alatri svela il suo passato, fatto di una storia che attraversa le antiche porte d’ingresso, i vicoli, i palazzi medievali, le tante chiese, le piazze accoglienti. E poi ancora più su, a contatto diretto con il cielo, maestosa si erge l’Acropoli, interamente costruita da grossi massi ciclopici posizionati uno sopra l’altro con magnifica maestria. È qui il “cuore” di Alatri, un gioiello arcaico che sa ancora scuotere, impressionare, colpire l’immaginazione del turista che con la memoria torna indietro di secoli, di millenni. Il fascino di Alatri sta soprattutto in queste sue mura: è la forza della pietra, la forza della storia.
All’interno del Chiostro di San Francesco, vicino all’omonima chiesa in cui è conservato un mantello del Santo, si nasconde qualcosa di intrigante e sconvolgente, il “Cristo nel Labirinto”. All’interno di undici spire un Cristo Pantrocrate attende gli adepti che dopo un percorso di crescita spirituale verranno accolti al Suo cospetto. In una intercapedine attigua le decorazioni di una “camera nuziale”, a cosa serviva e cosa rappresenta lo scoprirete con una guida di Lega Ernica
Pietro Antonucci