Chiamata fino al 1872 San Lorenzo, è situata in una bella e fertile vallata, a circa 112 metri sul livello del mare, la sua posizione, favorisce l’agricoltura e l’allevamento. Percorrendo le strade che portano a questo grazioso paese, si respira aria di altri tempi, in primavera-estate, si ammirano campi rigogliosi di: granturco, fieno e altre colture; è facile incontrare signore alla guida di trattori, che danno quindi, un notevole contributo all’azienda di famiglia, immagino un po’ la difficoltà del pellegrino, che transitava da queste parti anticamente, chilometri e chilometri, in aperta campagna, senza incontrare un ricovero, un rifugio, per riposare un po’. Certo, un paesaggio del genere, non poteva che favorire il pellegrino durante il suo viaggio, nell’esplorazione dentro di se, e che gran gioia, doveva comunque provare, nel veder spuntare il campanile della Collegiata di Santa Maria Assunta e la Rocca Castrii, poteva così avere un po’ di compagnia, e usufruire magari di un piatto caldo, se era inverno. Poteva poi, ammirare la bella Collegiata, notevole esempio gotico-cistercense, anche all’interno. In questa chiesa ogni anno si ripete il miracolo della liquefazione del sangue di San Lorenzo, immagino quindi l’emozione del pellegrino che passava da qui, in coincidenza del miracolo. Trovo sia molto affascinante esplorare i vicoli di questo grazioso paese, si possono scorgere numerosi elementi architettonici medievali, fin sulla Rocca. Il pellegrino, dopo aver riposato un po’ e aver allietato i suoi occhi, con la bellezza di questo piccolo centro, riprendeva il viaggio e faceva di sicuro una breve sosta anche al Santuario dell’Auricola, si trova a pochissimi chilometri dal centro abitato, su un colle, ed è stato costruito dai monaci benedettini nel XIII sec. Vi invito a visitare questo grazioso paese, le parole alcune volte, non rendono giustizia alla bellezza di questi luoghi, vi aspetto quindi ad Amaseno, l’antica San Lorenzo. Leda Virgili